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Abstract: «Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi, mille metri più in basso. Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame. Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore. Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione. Risaliamo per ore, nella neve che arriva fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. Il nemico, con i suoi cecchini - diavoli bianchi, li chiamano - ci tiene sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i «fiori di roccia». Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l'eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall'inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire. Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.» Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili
Titolo e contributi: Fiore di roccia : romanzo / di Ilaria Tuti
Pubblicazione: Milano : Longanesi, 2020
Descrizione fisica: 320 p. ; 23 cm
ISBN: 9788830455344
Data:2020
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.), Italiano (lingua dell'opera originale)
Paese: Italia
Sono presenti 12 copie, di cui 5 in prestito.
Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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* Massa Marittima | RST 853.92 TUT fio | 14-48692 | Su scaffale | Disponibile | |
* Roccastrada | 853.9/TUT/fio | 2-27745 | In prestito | 04/01/2024 | |
* Scarlino | 853.92 TUT | 4-23415 | Su scaffale | Disponibile | |
* Monte Argentario | RST 853 TUTI fio | 12-22810 | Su scaffale | Disponibile | |
* Arcidosso | R/IV/24 | 7-30525 | Su scaffale | Disponibile | |
* Follonica | 853.92 TUT | 6-154518 | In prestito | 27/12/2023 | |
*Chelliana al Maremà | RST TUTI fio | BIBLIOCOOP-125234 | In prestito | 15/12/2023 | |
* Orbetello | ROS TUTI | 17-34928 | Su scaffale | Disponibile | |
* Magliano in Toscana | 853 TUT | 11-22740 | In prestito | 01/01/2021 | |
* Castiglione della Pescaia | 853.92 TUT ROC | 15-50396 | Su scaffale | Disponibile | |
* Capalbio La Piccola | STO 853.92 TUT fio | 27-2736 | In prestito | 27/12/2023 | |
* Magliano in Toscana | 853 TUT | 11-26579 | Su scaffale | Disponibile |
Ultime recensioni inserite
Davvero un buon romanzo storico; si intuisce chiaramente l’attento studio delle vicende e dei personaggi, come anche il profondo rispetto e gratitudine verso chi ha combattuto. Un omaggio alle donne che con la loro caparbietà e forza hanno contribuito, e non poco, alla resistenza al fronte. Una scrittura delicata, poetica e comunque avvincente. Interessante l’uso di due diversi stili narrativi per alternare i punti di vista di due dei protagonisti.
Molto bello. Una scrittura densa, di emozioni, di immagini, di profumi, di sensazioni, su un mondo lontano milioni di anni da noi: pieno di onore, di coraggio e di dignità. Una protagonista (ma non solo lei) che lascia il segno.
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