R: Viaggio incantato - Mitsumasa Anno
Bei disegni, piacevoli spunti tratti da quadri famosi, "citazioni visive" e giochi di prospettiva ne fanno un libro adatto sia ad adulti che bambini
Bei disegni, piacevoli spunti tratti da quadri famosi, "citazioni visive" e giochi di prospettiva ne fanno un libro adatto sia ad adulti che bambini
Racconti originali, che talvolta si incastrano tra di loro: una lettura piacevole.
Malgrado sia io una fan della Atwood, in questo libro non mi sembra di riconoscerla affatto, nulla della sua vena ironica, nulla della sua delicatezza nel descrivere le piccole cose. Libro assolutamente insulso.
Storie di donne raccontate con passione, interessante mettere insieme S.Caterina da Siena e Moana Pozzi.
Ci sono classici che sono immortali, non é questo il caso.
Terrificante, assolutamente terrorizzante, non riesco a smettere di pensarci.
Un abuso del dialetto siciliano che rende poco scorrevole la lettura di una trama peraltro mediocre
Molto, molto bello: una Deledda moderna, in quanto si sentono i sapori della Sardegna, ma con una trama avvincente, ben costruita, che ti conquista.
Fantasy piacevole, molto adatto ad un pubblico giovane, forse, vista la notorietà, mi aspettavo qualcosa di più.
Un piccolo capolavoro che ha superato la prova del tempo, risultando attualissimo anche (e soprattutto) al giorno d’oggi.
Semplice ma profondo; ricco di buoni sentimenti, ma senza scadere mai nelle stucchevoli melensaggini tipici delle festività. Scorrevole ed ironico, ci ricorda l’importanza della compassione e della generosità verso gli altri e fa riflettere sulla società.
Sarà per il calore che trasmette o per il finale felice o ancora per quell’atmosfera fiabesca, ma “la storia del vecchio avaro che si pente a Natale” (Cit.) ha ancora un suo grande fascino.
Consigliatissimo da leggere almeno una volta nella vita, soprattutto (che sorpresa) nei giorni che precedono il Natale.
Narrato in prima persona, l'opera si propone come fedele cronaca dei fatti salienti della spedizione norvegese che prima fra tutte riuscì nell'impresa di conquistare il Polo Sud geografico. Portavoce dell'ottimismo e della fiducia che caratterizzarono l'Epoca Eroica delle esplorazioni antartiche, Amundsen introduce il lettore ai più intimi particolari della spedizione, dall'avvistamento dei primi ghiacci all'approdo presso Baia delle Balene, dai preparativi del lungo inverno polare alla febbrile avanzata sulla Barriera di Ross, attraverso i mille perigli che insidiarono lui e gli uomini al suo seguito.
Lettura consigliata agli appassionati di geografia e navigazione: misurazioni astronomiche, calcoli per tracciare la posizione, venti, correnti oceaniche e strumenti scientifici raccontati con dovizia di particolari rischiano di annoiare i lettori meno inclini. Un po' di pazienza è richiesta altresì per sopportare la pompa di cui talvolta il narratore fa uso, che risulta artificiosa e anacronistica se osservata con occhi contemporanei. La lunghezza del libro potrebbe scoraggiare i più, ma è di un viaggio di migliaia di chilometri quello di cui stiamo parlando, in un continente inospitale grande quanto l'Europa. Se per un'ora la frenesia delle nostre giornate può venir meno, sarà allora il momento di unirci a questa lunga, gelida marcia sferzata dal vento, sotto il cielo stellato della notte polare.
Sorprendentemente, per un libro così breve, si tratta di una saga familiare: la storia di una famiglia che gira intorno all'isola del Giglio, che rimane punto fermo al passare delle generazioni. Strane storie d'amore.. decisamente fuori dai cliché.
Una tematica forte, tanti protagonisti di tutti i generi, il tutto molto sconvolgente
Un libro che nasce dalla penna geniale di un autore purtroppo prematuramente scomparso, e nasce come un vero reportage commissionato da un famoso giornale per raccontare ai lettori l'esperienza di una crociera extralusso ai Caraibi nella primavera del 1995. Il reportage si espande, si arricchisce in infinite e dettagliate descrizioni, si avvolge in innumerevoli note a piè di pagina che hanno loro stesse delle note a piè di pagina. Diventa a tutti gli effetti un resoconto antropologico e tragicomico della società consumista occidentale nell'era del turismo come droga di massa. Il testo (in effetti molto denso ma piuttosto breve) risulta esilarante, intessuto da battute fulminanti e aneddoti inverosimili. La cosa più divertente da fare è cercare su internet riscontro delle innumerevoli informazioni fornite dall'autore, così da scoprire che tutto ciò che scrive è assolutamente e malinconicamente vero. Vi sembrerà, dopo averlo letto, di essere stati anche voi in crociera con lui, intrappolati dentro una meganave che ha tutti i tratti di un inferno dantesco. Con tanta frutta.
Il terzo libro si riconferma una lettura piacevole.
Cambia protagonista, ma lo stile e l’attenzione dell’autrice sono le stesse dei precedenti volumi e riesce a tenerti appeso alle pagine per scoprire come proseguirà la storia.
Come nei precedenti, l’approccio alla crescita della protagonista è abbastanza classico, ma questo non è un male, anzi viene trattato con la giusta dignità e mostrando tutti i lati della personalità della ragazza, sia forti che fragili.